Questo test si basa sull’analisi della reazione che hanno i leucociti quando sono posti a contatto con gli estratti degli alimenti nei confronti dei quali si vuole stabilire l’intolleranza. L’analisi è effettuata direttamente sulle cellule leucocitarie mediante un microscopio ottico.
L’analisi consta delle seguenti fasi:
5 ml di sangue sono raccolti in provetta con anticoagulante (citrato di sodio 3,8 g/L) e centrifugati a 1500- 2000 x g per 20 minuti. Si formano due fasi: la parte contenente i globuli rossi in basso ed il plasma in alto. All’interfaccia è presente un sottile strato biancastro in cui sono disposti i globuli bianchi.
Mediante pipetta Pasteur monouso, 0,5 mL di materiale vengono raccolti da questa interfaccia prelevando il più possibile leucociti ed in parte le due fasi sopra- e sottostante.
Il materiale prelevato si trasferisce in una provetta contenente 2,5 mL di acqua e si miscela delicatamente a questa con la pipetta. Singole gocce di tale materiale diluito sono poste a contatto con gli estratti alimentari predisposti sui vetrini.
I vetrini sono coperti con gli appositi copri-oggetto e si lascia incubare per 10- 15 minuti.
I vetrini sono analizzati ad un microscopio ottico con un ingrandimento finale di 400 volte.
Dall’osservazione dei leucociti si attribuisce un diverso grado di reazione all’estratto alimentare secondo la seguente scala:
livello 0   reazione assente
livello 1   reazione lieve
livello 2   reazione media
livello 3   reazione forte
Questi livelli di reazione vengono definiti in base allo stato del leucocita, il quale passa da una condizione normale ad una di rigonfiamento, poi di vacuolizzazione ed infine di rottura, oltre che dall’abbondanza relativa dei leucociti che hanno reagito rispetto al totale.
Prima di procedere con l’analisi delle reazioni di intolleranza ai vari cibi, si analizza il vetrino di controllo sul quale i leucociti sono posti a contatto solamente con i composti usati per l’estrazione degli alimenti.
In questa fase, non solo ci si assicura che le reazioni analizzate successivamente siano specifiche e relative all’alimento, ma si controllano anche la quantità dei globuli bianchi per campo ottico che si andrà ad analizzare (controllo sulla procedura di lavoro), così come lo stato dei globuli bianchi del singolo paziente.

 

Visione al microscopio del vetrino.
Visione al microscopio del vetrino.