Viene effettuato su un prelievo di sangue del paziente. Si mette il sangue a contatto con le principali sostanze alimentari presenti abitualmente sulle nostre tavole. Al microscopio si osserva il rigonfiamento dei globuli bianchi e si sanciscono tre possibili gradi di reazione che vanno da un semplice rigonfiamento, alla modificazione della forma (polarizzazione della cellula), fino alla rottura del globulo bianco con fuoriuscita di materiale cellulare. Questi gradi rappresentano i tre possibili livelli di sensibilità al cibo testato. La validità della prova dipende dal tipo di sostanza testata: se è idrosolubile non sussistono problemi ma se si tratta di sostanze solide e oleose possono innescarsi reazioni indipendenti dall’intolleranza (il frumento macinato ad esempio contiene fattori che irritano i globuli bianchi). Allergoline produce tutti gli allergeni per il test in soluzioni acquose e da materie prime sgrassate.